Kit di Soccorso in Valanga: COME SI USA

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Ormai dovresti averlo capito: noi di Hikers siamo grandissimi amanti dell’escursionismo in qualsiasi stagione, anche in inverno, ed ecco perché ci teniamo ad approfondire meglio il discorso del Kit di Soccorso in Valanga, fornendo una guida pratica all’utilizzo.

Mi presento: sono Luca Sgarbossa e sono un Accompagnatore turistico, una Guida Escursionistica Ambientale e un Istruttore di sci.

Nell’articolo Kit di Soccorso in Valanga: COSA SAPERE abbiamo visto cosa sia e perché è obbligatorio utilizzare il kit di soccorso in valanga quando ci muoviamo su terreno innevato.
 
Vediamo ora sinteticamente quali sono le procedure di intervento in caso ci troviamo a soccorrere qualcuno travolto da una valanga.

Premesse

– Parti per un escursione con le batterie dell’ ARTVA ben cariche;
– Assicurati di avere l’attrezzatura di soccorso facilmente raggiungibile nello zaino in modo da non dover estrarre tutto per accedervi;
– Indossa l’ARTVA sotto gli indumenti appena sopra il primo strato e assicurati che gli indumenti che hai sopra di esso abbiano cerniere in modo da poterlo raggiungere molto facilmente in caso di bisogno;
– Assicurati del funzionamento del tuo ARTVA e di quello dei tuoi compagni di escursione prima della partenza facendo un test reciproco di trasmissione/ricezione;
– Se i soccorsi si protraggono nel tempo nessuno faccia mai pipì nell’area: questo può dare fastidio alle unità cinofile di ricerca;
– La pianificazione per mezzo di bollettini meteo e dedicati alle valanghe come ad esempio il sito AINEVA è una fondamentale arma contro gli incidenti in montagna in inverno.
 

Tempo prezioso

Sicuramente tra le primissime cose da fare in caso di valanga c’è la telefonata ai soccorsi del 112 ma verosimilmente, tranne in rari casi, questi non potranno essere sul posto se non prima di 20/25 min. Il fattore tempo è fondamentale se parliamo di travolti da valanghe. Infatti la curva di possibilità di sopravvivenza scende in picchiata dopo il primo quarto d’ora. Dopo i primi 15 minuti dal momento del travolgimento infatti per il freddo e la mancanza di ossigeno le possibilità di estrarre qualcuno vivo da una valanga sono seppur non nulle, minime. Ecco perchè diventa fondamentale avere modo di poter agire rapidamente trovandosi sul posto al momento dell’incidente. 

Procedura di intervento di primo soccorso in valanga:

Prima di procedere: si individua il coordinatore dei soccorsi che è in genere il piu esperto e il più lucido al momento dell’incidente. In ricerca occorre che sia uno solo a dare ordini e fare da referente per la squadra di soccorso. Mentre iniziano le procedure di ricerca il coordinatore designa chi deve procedere con il contatto dei soccorsi al telefono.

 
1Allarme e chiamata ai soccorsi: Informa immediatamente i soccorsi al 112 o 118 ricordandoti di dire come prima cosa al telefono la tua posizione (se cadrà la linea almeno registreranno un segnale di richiesta di soccorso localizzato e se non sarà possibile ricontattarti, verrà inviato qualcuno in ispezione). A questo scopo ti segnaliamo anche i dispositivi satellitari di richiesta di soccorso.
 
 2Attivazione del dispositivo di ricerca: Utilizza l’ARTVA (Apparecchio di Ricerca dei Travolti in VAlanga) per localizzare la posizione approssimativa della vittima.
N.B Tutti i dispositivi presenti sull’area devono essere settati sulla modalità di ricezione in modo da non creare interferenze a chi è impegnato in ricerca. 
 
3Valutazione: Valuta la situazione dell’area e accertati che ci siano le condizioni per operare in sicurezza dove è appena caduta la valanga.
 
4Osservazione: guarda se sul terreno ci sono tracce di attrezzatura o indumenti in superficie. Potrebbero essere indicativi della zona da cui iniziare la ricerca. 
 
5Ricerca: Procedi con la ricerca con l’ARTVA percorrendo trasversalmente e poi risalendo la zona in cui si presume sia il malcapitato. Attenzione a non lasciare mai scoperta dalla ricerca un area maggiore a dieci metri da ogni persona impegnata nella ricerca. 
 
6Sondaggio: Una volta avvicinato e individuato il punto dove il segnale indica la maggior vicinanza inizia a sondare il terreno infilando nella neve la sonda perpendicolarmente al pendio. Se non si trova al primo foro segnare il punto e muoversi in ogni direzione dal punto di partenza allontandosi e sondando l’area circostante con piccoli spostamenti di non piu di 15 cm per volta. 
 
7. Scavo con la pala: una volta individuato il sepolto in valanga e valutata la profondità a cui si trova, Inizia lo scavo posizionandoti a valle del punto individuato. Fai attenzione a scavare con cura per evitare ulteriori infortuni. Punta a liberare subito le vie aeree. Se siete più persone è bene scavare dandosi il cambio e coordinarci in modo che chi non scava libera l’area dalla neve appena scavata. 
 
8Valutazione delle condizioni della vittima: Una volta liberata dalla neve, valuta le condizioni della vittima e inizia le manovre di primo soccorso se necessario e se sei competente. Se non hai competenze specifiche non muovere il soggetto e limitati a liberarlo dalla neve al meglio possibile senza causargli altri traumi e a coprirlo (meglio se con telo termico/metallina). 

Conclusioni

In sintesi, l’obbligo di possedere il kit di soccorso in valanga, composto da ARTVA, pala e sonda, è una misura critica per migliorare la sicurezza delle persone che si addentrano tra le bellezze invernali delle vette montane. La consapevolezza dei rischi, la pianificazione,  l’addestramento adeguato e l’uso competente di questi strumenti possono fare la differenza tra una situazione potenzialmente disastrosa e un soccorso di successo. La montagna è un ambiente magnifico, ma rispettarla significa anche prepararsi a fronteggiare le sue sfide con prudenza e responsabilità.

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Luca Sgarbossa

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